venerdì 15 febbraio 2008

Mappe di relazioni


La potenzialità della rete rispetto all’uso delle mappe è di mettere a disposizione una quantità enorme di informazioni, continuamente aggiornate, e spazialmente collocate. Quando tali informazioni vengono fornite dagli utenti stessi, non solo ed esclusivamente da un ente specifico, si parla di conoscenza collaborativa, e cioè di un sistema di diffusione di conoscenze in cui gli utenti stessi collaborano continuamente ad aggiungere, correggere e migliorare i dati. Se mi si concede il paragone con la conoscenza scientifica, attraverso questo sistema viene meno il riferimento al principio di autorità a cui ci si è abituati ad attribuire la garanzia del sapere: in questo modo si rivela invece non solo che tale principio non è necessariamente fondato, ma anche che spesso è proprio la possibilità di correzione insita in tali sistemi uno degli strumenti migliori per garantire l’affidabilità del messaggio. Tornando alle mappe, e in particolare a quelle urbane, l’idea che la fonte di informazione diretta sulla città fossero i cittadini stessi risale ad una delle prime scuole di scienze sociali, in particolare quella di antropologia urbana dell’Università di Chicago degli anni Venti del Novecento. Oggi, con Internet, questo sistema si è rivelato nuovamente attuale e si sta sviluppando significativamente, anche se molte delle misure e delle strategie di valutazione dell’informazione rimangono ancora da esplorare. Per il momento infatti - almeno dalle ricerche che ho svolto finora - l'idea di mappe collaborative è ancora agli inizi della sua espansione: uno degli usi principali è a scopo didattico. Con google maps si ha l’opportunità di costruire percorsi sulle carte, inserendo etichette sopra i siti di interesse. Un limite di questo servizio è che la visualizzazione non è delle migliori e, quando vi è un’alta concentrazione di luoghi contrassegnati, questi si sovrappongono in maniera poco chiara; ma comunque offre uno strumento intuitivo a livello visivo e permette una sintesi efficace delle informazioni, che possono facilmente essere ampliate, corrette o riviste. Un altro ambito in cui le mappe costituiscono una fonte preziosa di dati sono le guide turistiche. Nel caso di viaggi tematici, ad esempio, si potrebbero seguire le mappe di chi precedentemente ha già percorso un itinerario, lasciando informazioni sui vari posti. Anche in questo caso, il procedimento seguirebbe quello di un network sociale, in cui chi vuole collabora alle informazioni raccolte. Certo, è probabile che chi viaggia non abbia voglia di passare del tempo ad aggiornare dati, ma anche senza arrivare a far questo, ci si può limitare ad operazioni di filtraggio cooperativo. Così come Amazon propone per ogni libro una scheda di valutazione, con una serie di informazioni che riguardano chi l’ha comprato, ad esempio quali altri libri ha già preso, lo stesso potrebbe essere fatto con le informazioni turistiche. Chi volesse suggerire la visita ad un determinato sito archeologico, ristorante o museo potrebbe riferire quali altri luoghi ha visitato, apprezzato, ridimensionando così l’eventualità che la pubblicità sia fatta da chi ne guadagna direttamente. Oltretutto, questo sistema avrebbe la possibilità di essere sempre aggiornato, senza costringere l’utente a comprare, ogni volta che viaggia, guide al passo coi tempi. Un altro caso, ma meno significativo, è quello proposto da flickr. All'indirizzo http://flickrvision.com/ su una mappa del pianeta vengono visualizzate le foto che ogni utente di flickr carica in quel momento su internet. Ho però provato personalmente ad usarlo e la mia foto non è comparsa tra quelle che, secondo quanto dice il sito, dovrebbero essere pubblicate su internet negli ultimi minuti. Analogamente, http://twittervision.com/ dà lo stesso tipo di servizio, ma in questo caso trasmettendo messaggi istantanei.
Un aspetto fondamentale, che coniuga Internet e le mappe e si presta ad essere sfruttato più significativamente, riguarda invece le mappe come piattaforme di collegamento tra dati diversi. Per quanto infatti la rete metta a disposizione una quantità immensa di informazioni su ciò che succede in ogni angolo della terra connesso in quel momento, rimane però il problema che i motori di ricerca non sono in grado di sintetizzare e creare collegamenti tra informazioni diverse. Per fare un esempio, rispetto ad un articolo su un quotidiano classico, le notizie disponibili sulle corrispettive versioni on-line sono in genere puramente “quantitative”, flash senza alcun commento ulteriore; tanto meno è offerta una sintesi di dati diversi, ma collegati tra loro. Per il momento, soltanto un lettore dotato di un certo senso critico è in grado di farlo. Un motore di ricerca invece non trova ad esempio ‘tutte le città statunitensi che hanno votato per un certo candidato X", piuttosto che ‘tutti i film girati nel 2005’.
Attualmente, le principali ricerche in ambito informatico sono orientate appunto verso il web semantico, per sostituire il sistema fondato sui collegamenti ipertestuali con forme di collegamento più complesse, che siano in grado di condurre delle ricerche strutturate, basandosi su un nuovo sistema di classificazione delle informazioni. Una delle ricerche più promettenti in questo ambito - informazioni a riguardo sono reperibili all’indirizzo http://dbpedia.org/About - si occupa di Web semantico applicato a Wikipedia. Dato che gli articoli contenuti nell’enciclopedia sono all’incirca due milioni, essi offrono una base di partenza ricchissima per studiare nuove modalità di ricerca strutturata.
In sostanza, la rete è una mappa che si sta cercando di rendere più complessa e il problema consiste nell'elaborare un sistema che permetta di instaurare collegamenti sempre più sofisticati. Riguardo ai sistemi di associazione di informazioni, le mappe sono un struttura, puramente formale, che combina tra loro una serie di dati, che altrimenti sarebbero sconnessi e quindi inutilizzabili. Certamente esse offrono una struttura puramente sintattica, la quale però può essere informativamente molto ricca.
Per fare un esempio molto semplice, gli autori del sito http://www.theyrule.net/, hanno elaborato un sistema che mira a individuare i collegamenti tra i vertici di alcune delle più importanti compagnie statunitensi. In questo caso l’intento è eminentemente politico e consiste nel rendere noti i legami tra alcuni dei personaggi più influenti, a capo di varie istituzioni del paese. I dati sono stati rintracciati dai siti web di ognuna delle compagnie e in seguito semplicemente collegati tra loro, con un sistema di visualizzazione che mostra lo staff dirigente di una compagnia e tutte le altre istituzioni a cui ogni responsabile è a capo. Nel caso specifico si tratta di uno strumento di denuncia sociale, ma una struttura simile potrebbe essere sfruttata in molti altri modi, dal momento che offre un criterio di valutazione basato sulla reputazione e dà uno strumento in più a chi è in cerca di informazioni, per rintracciare o escludere determinate figure. Quello che si è considerato è solo un esempio di come si possa creare informazione semplicemente dalla forma attraverso cui si dispongono le informazioni. Il problema, qui solo accennato e che rimane aperto, è quello di capire come si strutturino mappe in grado di compiere associazioni sempre più complesse e ricche di dati, non basate semplicemente su singoli elementi del testo, ma sul suo signficato; ancora più alla base si tratta di comprendere su quali criteri potrebbero fondarsi le associazioni e quindi generare le mappe stesse. Per concludere, dunque, le mappe costituiscono l’esempio di una struttura sintattica grazie alla quale, anche solo sulla base di connessioni formali, si possono creare dei sistemi di raccolta delle informazioni; posto così il problema sembra non allontanarsi molto dalle ricerche che riguardano i meccanismi di trasmissione delle informazioni nel cervello.


Altre informazioni riguardo alle ricerche del Web semantico:

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